Voci da Gioia Tauro. I braccianti in sciopero dopo l’omicidio di Sacko: “Salvini, è finita la pacchia”
Rigiriamo dalla pagina Facebook dell’Usb nazionale, le voci della manifestazione dei braccianti per lo sciopero conseguente l’omicidio a sangue freddo con un colpo da fucile a canne mozze, di Soumaila Sacko, impegnato nelle lotte per i diritti dei braccianti con il sindacato di base.
Dopo un corteo la manifestazione si è sciolta per proseguire con un incontro presso il Comune di Gioia Tauro dove una delegazione è stata ricevuta.
Dopo il Corteo (in cui i braccianti hanno ripetuto vari slogan) ha preso la parola Abou, rappresentante dell’Unione sindacale di Base (USB) braccianti che si è fermato a parlare con la stampa.
Potete ascoltare per intero il suo intervento nel Pod Cast
“Per noi questo è uno sciopero – ha detto il rappresentante sindacale di base – oggi migliaia di braccianti nella provincia di Foggia non hanno lavorato , parliamo di oltre 2mila persone”
“Soumalia era un cittadino, un bracciante, un lavoratore impegnato nella lotta rispetto ad una condizione di assoluta schiavitù e ghettizzazione in cui lavorava per meno di tre euro al giorno. Non è normale che siamo in queste condizioni”
“L’Europa per l’agricoltura ha stanziato 161 miliardi di euro – ha continuato Abou – questi soldi dovevano garantire una condizione lavorativa ed abitativa dignitosa per tutti i braccianti migranti o italiani”
“Ha lasciato una figlia di 5 anni e una campagna, come Usb metteremo tutto il sostengo legale per la famiglia e apriremo un casa di resistenza per sostenere le lotte sindacali che Soumalia portava avanti in questa Piana”
“Soumalia – ha poi affondato il rappresentante sindacale di base – è stata assassinato in un contesto politico. Adesso si facciano bene le indagini. A sparare non è stato il suo datore di lavoro, non era un suo amico, era uno sconosciuto , perché l’ha ucciso?”
“Un Ministro del nuovo Governo ha dichiarato che è finito la pacchia, ma noi non siamo mai stati parassiti come il suo Partito che, come dice la magistratura, in passato ha prelevato indebitamente contributi e mandava in Africa
Noi diciamo che la pacchia è finita per lui, perché noi risponderemo. Noi siamo i braccianti, i lavoratori della logistica, le famiglie, gli studenti, i disoccupati che chiedono il lavoro, vogliamo lavoro per tutti senza distinzione di colore. Siamo sulla stessa barca, loro vogliono una guerra tra di noi, ma non sarà così. Noi sconfiggeremo la politica dell’happarthaid che seminano da anni, la sconfiggeremo tutti insieme, con quella parte dell’italia e della Calabria che sa che non bisogna chinare la testa di fronte un padrone che ci schiavizza”.