Quell’Ordine del giorno del Consiglio Aquilano e le dichirazioni del manager Asl1: cosa è stato fatto e cosa no
La situazione sanitaria sul territorio aquilano è delicatissima su tutti i fronti, da qualunque punto la si voglia vedere. Notizie e numeri si rincorrono mentre lo sforzo del personale socio sanitario è massimo e i contagi proseguono.
In questo pericoloso scenario la frustrazione aumenta nella cittadinanza, mentre purtroppo le morti continuano ed è sempre più impossibile fare finta di non capirlo.
Ormai chiedono il commissariamento della ASL1 il Pd e tutta l’opposizione aquilana, i sindaci della Marsica e i Sindacati Cgil e Uil.
Senza voler scrivere una parola che sia di troppo e che aggiunga confusione alla confusione, obiettivo di questo articolo è provare a monitorare la situazione in base agli annunci fatti dagli Enti e le Amministrazioni per tentare di avere qualche punto di riferimento in più per capire come stanno andando le cose nell’ambito sanitario .
In particolare si vuole mettere in relazione le richieste fatte dal Consiglio Comunale aquilano lo scorso 4 novembre tramite un Ordine Del Giorno approvato trasversalmente dall’assise e sottoscritto dal Sindaco, con quanto comunicato nella conferenza stampa dello scorso venerdì 13 novembre dal manager della asl 1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona, Roberto Testa.
Proviamo a farlo dividendo gli argomenti in cinque macro aree
Tamponi
tracciamento
posti letto e personale ospedaliero
medicina sul territorio (USCA)
Altri punti
TAMPONI
La scarsa capacità di fare tamponi è uno dei maggiori motivi per cui la città dell’Aquila e tutta la Provincia sono finite da inizio ottobre nella tempesta del contagio da Covid-19.
Così si era espresso il consiglio del 4 novembre approvando l’ODG
– aumento al massimo del sistema dei tamponi innalzando il livello di biosicurezza del laboratorio ospedaliero […]. L’Ospedale Regionale deve essere dotato di un laboratorio di biosicurezza adeguata a livello di pericolosità SARS2 e quindi di terza classe, al fine di permettere l’utilizzo di reagenti approvvigionabili da più ditte. Sarebbe auspicabile, altresì, avere a disposizione dei test rapidi (antigenici) da utilizzare per screening di massa riservando le indagini molecolari a casi selezionati. Sarebbe molto utile, inoltre, oltre a ridefinire e migliorare il rapporto di collaborazione con Dante Labs, anche accreditare e coinvolgere l’Università dell’Aquila nel processamento dei tamponi molecolari;
Il manager Testa nella conferenza stampa di venerdì 13 novembre ha annunciato lo stanziamento di 151mila euro per l’adeguamento di locali ed impianti per analisi microbiologiche di livello di biosicurezza 3, come richiesto dal Consiglio quindi. Tempo per la realizzazione dell’intervento, 70 giorni.
In più, ha aggiunto Testa, “sono tre le postazioni di drive-in attivate all’Aquila: a Collemaggio, attiva dal lunedì al sabato, nel reparto di Malattie infettive del San Salvatore, attiva dal lunedì al sabato, a Paganica, attiva 3 giorni a settimana; c’è poi la possibilità di fare tamponi domiciliari con le USCA e con il 118, con una potenzialità media di 800 tamponi al giorno. A tale attività, si aggiungono ulteriori 4 drive through attivati con l’Arma dei Carabinieri sul territorio provinciale, a Bazzano e Preturo nell’aquilano, a Sulmona e Avezzano che hanno una ‘forza’ di 400 tamponi al giorno.
Quindi cosa cambia da domani? E’ stato rispettato l’Odg del 4 novembre ?
Al di là dei numeri sui tamponi dati a livello provinciale (800+400), tutti da verificare, e dell’attivazione di alcuni punti temporanei per l’esecuzione degli stessi, resta il fatto sostanziale che domani L’Aquila continuerà a “non avere un’autosufficienza territoriale che gli permetta di avere risultati dei tamponi in 24h” come ben sintetizzato ieri dal capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Stefano Palumbo.
L’ampliamento del laboratorio ospedaliero sarà finito se tutto va bene solo a fine Gennaio (certo meglio tardi che mai) e per quel che si riesce a capire per il momento i tamponi fatti all’Aquila continuano ad essere inviati a Teramo e Pescara in quanto l’unico macchinario in dotazione all’Ospedale dell’Aquila continua a restare senza reagenti, mentre un secondo macchinario di cui si era in attesa è rimasto bloccato negli Stati Uniti.
Come sappiamo anche dall’ormai famoso sfogo social dell’Ex sindaco Massimo Cialente, negli ultimi tempi, alcune risposte ai tamponi inviati a Pescara e Teramo sono arrivate anche dieci giorni dopo, facendo sì che (tra gli altri) anche il personale medico continuasse a lavorare in attesa dell’esito. E il numero dei positivi all’ospedale San Salvatore è in continuo aumento. Questo sito aveva anticipato il numero di 90 positivi nel personale ospedaliero la settimana scorsa, ora si sono superati i 100 e nei nosocomi della Provincia le cose non vanno meglio.
Spicca in questa situazione, il mancato coinvolgimento dell’Università, seppur richiesto sia dal Consiglio nell’ODG che, in precedenza, da Consiglieri e società civile con l’intervento del Comitato 3e32.
Intervento a cui è seguita la risposta dell’Università che, tramite il Rettore Edoardo Alesse, si era detta pronta ad entrare in campo una volta concessegli le dovute autorizzazioni, “sempre che ci sia la volontà politica”. Ebbene, dopo due settimane sembra proprio che questa volontà politica non ci sia. Una vergogna su cui si dovrà indagare a lungo.
Interessante sarebbe capire anche cosa sta succedendo con il laboratorio privato Dante Labs visto che Testa ha riferito di aver risposto No ad un offerta del Laboratorio privato. Questo non fa che allargare il mistero del reale rapporto tra Dantelabs e Asl1 e della forma di convenzione messa in atto, sempre che ce ne sia mai stata una a questo punto. Senza il coinvolgimento dell’Università, l’unico modo di eseguire tamponi e conoscere i risultati in 24h a partire da domani, sarebbe stato utilizzare il laboratorio del DanteLabs. Eppure questo non si fa, non si riesce evidentemente a raggiungere un accordo nel bene comune della città. Eppure il Dante Labs è entrato all’Aquila con il plauso della politica, che gli ha dato l’attenzione giusta per farlo conoscere in città. Possibile che adesso nn si possa chiedere qualcosa in cambio nell’interesse della salute pubblica? Nemmeno quando il laboratorio dell’Ospedale è totalmente fermo a causa della mancanza di reagenti?
Nulla si è mosso nell’ambito dei cosiddetti test rapidi di cui parlava il Consiglio comunale.
Sul fronte tamponi insomma le cose, al di là degli annunci, non vanno. In prospettiva ci sarà finalmente il laboratorio, bene, ma questo non fa che rimarcare il fallimento nella programmazione della Asl aquilana su questo terreno e anche della massima autorità cittadina, il sindaco, che nulla ha fatto per smuovere la situazione a tempo debito, nonostante i richiami in tal senso risalenti già alla prima ondata. Eppure avere un auto sufficienza alla pari degli altri Capoluoghi di provincia sarebbe il minimo.
TRACCIAMENTO
Nell’ordine del giorno approvato trasversalmente dal Consiglio Comunale il 4 novembre c’era scritto
− potenziamento fino a raddoppiare, se non triplicare, gli addetti al contact tracing dell’Aquila, attingendo fra gli oltre 500 giovani che hanno risposto al bando della Protezione Civile e se necessario facendo ricorso ai volontari;
Il Manager Testa in conferenza stampa, sempre venerdì 13 novembre, risponde che ”si è potenziato anche il Dipartimento di Prevenzione, con 10 medici e 13 amministrativi che dovranno garantire il dovuto tracciamento.”
Quindi a detta della Asl1 un potenziamento c’è stato. Sarà sufficiente? Ma sopratutto la metodologia e le tecniche con i quali questo tracciamento viene effettuato, sono i più appropriati?
Attualmente i medici di base e i pediatri di libera scelta sono tutti collegati sulla stessa piattaforma informatica su cui registrano i dati, fanno la richiesta dei tamponi e dialogano con gli operatori del Dipartimento Prevenzione.
Potrebbe essere coinvolta per questioni tecniche l’Università per potenziare anche questo ambito? Seppur leggermente migliorato, il tracciamento è ancora molto in ritardo a L’Aquila stando alle segnalazioni delle persone.
Per quel che sappiamo il 13 novembre ad esempio, degli 80 casi positivi in città, 64 provenivano da tracciamenti, “testimonianza del fatto – scriveva il messaggero d’Abruzzo – che i focolai sono piuttosto circoscritti e non in un aumento esponenziale”.
E’ pur vero che non abbiamo idea di quanto stia circolando il virus (considerando anche gli asintomatici) perché dovremmo avere una capacità di tamponamento- e quindi di conoscenza del contagio/slatentizzazione del virus – molto più potente, magari adeguata ad una città che si dice “della conoscenza” .
Invece ci siamo dimostrati una città dell’“ignoranza”, perché abbiamo ignorato il virus, in quella sorta di medio evo locale evocato più volte come metafora della più ampia cornice politica. In questo contesto, avendo creato queste circostanze, non si poteva non chiedere una maggiore “chiusura” della città, assumendo – prima ancora del colore arancione assegnato dal Governo alla Regione – un responsabile auto – lock down del tempo libero che certo sa di sconfitta, oltre che buon senso. La città è andata in quarantena generalizzata di fatto, visto che dal primo ottobre al 12 novembre 2,2 aquilani ogni 100 hanno contratto il virus (a Milano il 2,4).
Quella di “fermarsi” è stata quindi principalmente una scelta presa autonomamente dalla popolazione di fronte il fatto compiuto e che dovrebbe andare di pari passo con la consapevolezza dell’inadeguatezza mostrata del sistema politico-sanitario in questa situazione. Solo oggi il Sindaco dell’Aquila arriva a chiedere ufficialmente la zona rossa per la Provincia, quando già si parla in realtà di un provvedimento del genere a livello regionale a partire da martedì. Il nodo sono le scuole, ancora aperte nonostante il tracciamento saltato, con buona pace del Prefetto che in settimana si è espressa in favore del fatto che restino aperte.
La popolazione della Provincia aquilana in quest’occasione ha imparato a percepire una distanza antropologica verso il Governatore d’Abruzzo Marco Marsilio. L’estraneo effettivamente è un estraneo e ora noi abruzzesi paghiamo lo scotto di una Regione appaltata al partito di Fratelli d’Italia, conseguenza di un voto della stagione pre Papete, durante il Governo SalviMaio e del primo Conte .
POSTI LETTO e PERSONALE
In tal senso l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− attivazione di tutti i posti letto del Delta 7 ospedaliero;
Testa ha dichiarato che il Delta 7 ad oggi viene così utilizzato: “10 posti nella cosiddetta zona grigia + 20 per medicina covid 2 e che reclutando ulteriore personale si potranno avere altri 20 letti nel Delta 7″.
Praticamente la situazione del delta 7 è rimasta di fatto molto simile a quella che c’era il 4 novembre al momento del consiglio comunale. I 20 posti letti attivabili in più sono, appunto, tutti da attivare, ammesso che il personale sia sufficiente.
In tutta la Provincia i posti letto Coivid, a detta di Testa, attualmente sarebbero 229, di cui 180 occupati.
Per il resto il manager Asl 1 venerdì 13 novembre ha parlato nella conferenza stampa da lui indetta, di 146 posti letto covid complessivi nell’ospedale San Salvatore, così ripartiti:
24 nel reparto di Malattie infettive,
3 in Terapia Intensiva Pediatrica,
10 nella così detta ‘zona grigia’ del Delta 7
50 nella Medicina covid 1 e altri
20 nella Medicina covid 2 del Delta 7
39 posti della struttura G8, (12 di Terapia Intensiva e 27 nella Pneumologia covid)
aggiungendo l’allestimento di 8 posti nella Cappella accanto al Pronto soccorso, per i pazienti in attesa del risultato del tampone.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
Individuare, se necessario, ulteriori strutture dove ospitare i malati di COVID-19 che non hanno più necessità di rimanere ricoverati in ospedale per garantire un opportuno turnover all’interno dell’ospedale;
“Abbiamo già provveduto ad una convenzione con una struttura privata accreditata per ulteriori 67 posti letto, la clinica Immacolata di Celano che consentirà, ce ne fosse bisogno, di alleggerire l’ospedale di Avezzano” ha dichiarato Testa sul 13 novembre.
Per L’Aquila città si è pensato come scritto in precedenza alla Cappella dell’Ospedale (scelta che ha fatto alzare non poche voci di sdegno).
In più Testa ha comunicato i posti letto Coivid nella Marsica così ripartiti:
“ad Avezzano, nel presidio SS Filippo e Nicola sono disponibili 66 posti letto
12 in Malattie infettive 1
16 in Malattie infettive 2
12 nella ‘zona grigia’
26 nella Medicina covid
che si sommano ai 17 dell’ospedale di Tagliacozzo, modulabili per ulteriori 40″.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− reperimento di nuovo personale medico e infermieristico, il tutto per far fronte al momento complesso che stiamo vivendo;
Testa ha dichiarato che il “30 settembre sono stati rinnovati i contratti di somministrazione di 291 persone, infermieri e operatori socio-sanitari”, aggiungiamo noi, molti dei quali in scadenza a dicembre.
“Sono stati poi assunti – ha continuato il manager Asl – dirigenti medici (76), anche con co.co.co. (47), infermieri (142), infermieri interinali (40), operatori socio-sanitari (73), per un totale di 378 unità”.
“Stabilizzati 66 infermieri e 31 operatori” ha proseguito, dove sappiamo anche però – dall’intervista con il segretario della Cgil Francesco Marrelli , che molte stabilizzazioni erano già programmate e in ogni modo non si può parlare di assunzioni: il personale c’era già anche se precario.
“E’ in perfezionamento la graduatoria per ulteriori assunzioni” ha continuato Testa, a conferma di quanto appena detto. Vedremo in quanto tempo verrà pubblicata la nuova graduatoria, con cui saranno reclutati , ci dice sempre il manager “105 infermieri e 53 assistenti amministrativi”.
MEDICINA SUL TERRITORIO (USCA)
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
potenziamento delle apparecchiature e dei mezzi (ecografi portatili per ecografie polmonari,saturimetri, macchine di servizio) in dotazione alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA);
Il Manager della Asl1 Testa, nella giornata di venerdì, su questo ambito ha risposto in conferenza stampa che “le 7 squadre USCA della Provincia sono state rafforzate con 13 medici in più, mentre altri 11 arriveranno”. Senza entrare nello specifico delle richieste del Consiglio sui mezzi di cui dotare le USCA, ha parlato di circa un milione speso per acquisti in tecnologia.
Come ci aveva raccontato il Dott Albano però, la vera congestione delle Unità che operano sul territorio (quelle che fanno le visite se sei sospetto Covid con sintomi anche importanti , eseguono il tampone e portano l’ossigeno a domicilio) si crea dal fatto che per esempio sull’Aquila ci sono solo due auto che rendono possibili solo due interventi in contemporanea.
Così, per quanto ne sappiamo, ad oggi, a fronte di 30/40 telefonate al giorno corrispondono circa 8 visite effettive.
Tante evidentemente si faranno anche domani, lunedì, non essendo ancora aumentate le auto.
L’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
sviluppare progetti di telemedicina in grado di assicurare una forma avanzata di assistenza domiciliare per i soggetti fragili (in particolare per anziani e persone con comorbilità).
Questo era un punto aggiunto nell’ODG dal Sindaco Biondi a cui il manager Asl non ha dato risposta se non parlando genericamente di investimenti in tecnologie. Eppure la telemedicina è un importante strumento per dare efficacia alla medicina sul territorio che permette di non ingolfare gli ospedali.
ALTRI PUNTI
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− predisposizione di una TAC adibita a Covid presso il G8;
Il manager Testa ha affermato che arriveranno altri 2,6milioni per acquisti tra cui, con priorità, la Tac dedicata al Covid che sarà sistemata accanto al G8.
Quindi, non sappiamo bene in che tempi, ci sarà una tac dedicata , come richiesto dal Consiglio cittadino , ma per ora se ne continua ad utilizzarne una sola per tutti i pazienti, differenziando orari e percorsi certo, ma dimezzando il servizio a fronte di una grande richiesta, fondamentale per la diagnostica, e esponendo tutti a un maggior rischio di contagio.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− miglioramento in tutti i suoi aspetti della struttura denominata G8;
Testa non ha detto niente. Adesso il problema più grande non è questo, tralasciamo.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− incrementare l’attenzione nei confronti delle istituzioni scolastiche, in accordo con l’Ufficio scolastico provinciale, secondo l’andamento della curva epidemiologica e tenendo conto delle disposizioni normative nazionali;
Il sindaco si è accorto che il tracciamento nelle scuole è fuori controllo e così, assolutamente fuori tempo massimo, dopo averlo fatto scrivere in questo ODG, ha realizzato un Comitato scientifico a questo scopo. Per molti solo un colpo di teatro.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− predisporre una sala operatoria dedicata alle urgenze ed emergenze dei pazienti Covid positivi o comunque affetti da altre patologie infettive/diffusive al fine di farli giungere direttamente in sala, sfruttando un percorso adeguato e soprattutto in assenza di contatti con il resto dell’Ospedale;
Non sembrano essere arrivate risposte da Testa su questo argomento.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− Implementare un portale pubblico di dati relativi ai contagi e alla capacità ospedaliera per il Comune dell’Aquila e il territorio della mobilità, coinvolgendo l’Università dell’Aquila nell’elaborazione di tali dati al fine di fornire una informazione puntuale e oggettiva alla popolazione.
Non sembrano esserci sviluppi su questo. Pare che ogni volta si parli di Università e conoscenza le cose vengano sistematicamente ignorate.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− assicurare l’accelerazione dei lavori relativi alla realizzazione del primo lotto della centrale 118.
Altro punto che ha voluto inserire nell’ODG il Sindaco. Nessuna buona novella in tal senso finora. Il ritardo continua.
− Accelerare nella somministrazione dei vaccini per l’influenza stagionale, indispensabile per semplificare la gestione e le diagnosi tra i casi sospetti COVID-19 e quelli di influenza;
Diciamo che i tempi sono così gravi e la situazione così assurda oltre che pericolosa, che non stiamo a pensare come priorità neppure più a questo. In ogni caso Testa non ne ha parlato.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− Prevedere misure di sostegno alle famiglie in quarantena anche attraverso il coinvolgimento del volontariato.
Questo lo deve fare l’amministrazione Comunale e non la Asl e non si è fatto niente di concreto ancora in questa direzione. Si è mossa in maniera autonoma la Croce Rossa che sta effettuando un servizio di spesa a domicilio. Più in generale in città è in atto una solidarietà di tipo mutualistico tra conoscenti.
l’ODG del consiglio del 4 novembre chiedeva questo:
− Organizzare una campagna di sensibilizzazione all’uso dell’APP IMMUNI garantendo al contempo un’efficiente e tempestivo inserimento nel sistema dei casi risultati positivi.
Anche su questo, niente.
Alessandro Tettamanti